Come pulire i pannelli fotovoltaici per un’efficienza energetica ottimale

5 giu 2018 (aggiornato il 30 ott 2024)

 

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Perché è importante pulire i pannelli fotovoltaici?

Una corretta pulizia degli impianti di pannelli fotovoltaici è indispensabile per garantire un ottimale assorbimento delle radiazioni solari e, di conseguenza, ottenere il massimo rendimento energetico. Secondo alcuni studi, infatti, la manutenzione regolare dei pannelli può aumentare la loro resa energetica fino al 30%

Con il tempo, polveri sottili, smog, escrementi di uccelli e residui naturali formano uno strato opaco sulla superficie dei pannelli, riducendo la capacità delle celle solari di catturare la luce. Per questo motivo, è consigliabile programmare una pulizia periodica, eliminando i vari depositi che compromettono la performance energetica.


La frequenza delle pulizie varia a seconda dell’ambiente in cui si trova l’impianto e del tipo di sporco accumulato: gli impianti in aree agricole, per esempio, richiedono interventi più frequenti rispetto a quelli installati su tetti in città. In generale, pulire i pannelli una volta l’anno è sufficiente,  anche se in zone particolarmente esposte è consigliabile farlo ogni sei mesi.

 

Strumenti e tecniche per la pulizia dei pannelli fotovoltaici

I pannelli fotovoltaici sono realizzati con tecnologie delicate, e per questo è fondamentale prestare attenzione durante la loro pulizia, utilizzando attrezzature specifiche che ne preservino l'integrità. Le soluzioni disponibili variano a seconda delle dimensioni dell’impianto e della tipologia di sporco da rimuovere. 

 

Pulizia degli impianti fotovoltaici di piccole e medie dimensioni


Per lavare e pulire impianti di piccole e medie dimensioni, consigliamo di utilizzare:


  • Acqua demineralizzata e pura al 100%, essenziale per non lasciare aloni o residui sulla superficie dei pannelli

  • Idropulitrici professionali con pressione regolabile, preferibilmente sotto i 60 bar.

  • Accessori specifici, come la spazzola doppia controrotante o la spazzola a rullo, fondamentali nel rimuovere sporco e detriti senza graffiare la superficie.

  • Tubo ad alta pressione, abbastanza leggero da essere comodamente spostato, e antigraffio per poter scivolare sui pannelli senza danneggiarli

  • Asta o lancia telescopica, indispensabile per raggiungere i pannelli più distanti o più complessi, come quelli a falda. 

 

 

Pulizia degli impianti fotovoltaici di medie e grandi dimensioni


Per la pulizia di impianti fotovoltaici di medie e grandi dimensioni, in aggiunta alle soluzioni appena elencate, suggeriamo l’uso dell’innovativo robot MM SOLAR: radiocomandato, compatto, semplice da montare ed efficace nella pulizia.

Uno dei suoi principali vantaggi è la sua velocità di esecuzione. Il robot, infatti, è in grado di coprire ampie superfici in tempi ridotti, con una capacità di pulizia fino a 1500 mq all’ora, riducendo notevolmente la necessità di interventi manuali. 

Inoltre, grazie alla sua struttura cingolata, può muoversi agilmente su qualsiasi superficie dei pannelli, anche in presenza di inclinazioni fino a 20°, senza richiedere l'installazione di sistemi di ritenzione aggiuntivi. Questo lo rende ideale per impianti fotovoltaici collocati in posizioni difficili, come tetti inclinati o aree con accesso limitato. 

 

 

 

Consigli utili per pulire gli impianti fotovoltaici in modo efficace

Ecco alcuni consigli pratici per affrontare anche le macchie più difficili, garantendo una manutenzione ottimale e prolungando la vita dell'impianto

Usare detergenti specifici


Se l’acqua demineralizzata pura al 100% non basta a rimuovere lo sporco più ostinato o le incrostazioni sui pannelli, consigliamo di aggiungere un detergente specifico per la pulizia dei pannelli fotovoltaici.

Assolutamente da evitare sono invece i detergenti domestici e i diluenti a base di sostanze aggressive, che potrebbero danneggiare gravemente la superficie dei pannelli.

Il detergente ideale per pulire gli impianti fotovoltaici deve avere le seguenti caratteristiche:

  • Respingere l'acqua piovana e formare una sottile pellicola protettiva sulla superficie

  • Rimuovere efficacemente sostanze grasse come smog, calcare, fuliggine e residui organici cristallizzati sul vetro. 

  • Prevenire la formazione di aloni, poiché anche i più piccoli residui possono ridurre l’assorbimento delle radiazioni solari.

 

Usare acqua demineralizzata in pressione


Come prima indicato, il metodo migliore per evitare gli aloni è l’impiego dell’acqua demineralizzata in pressione, che si ottiene grazie ad un sistema filtrante realizzato con membrana ad osmosi inversa. Con questo sistema non è necessario alcun tipo di risciacquo del pannello, indispensabile, invece, con i tradizionali metodi di pulizia dei pannelli fotovoltaici. Inoltre, lo sforzo fisico compiuto dall’operatore è minimo e la resa oraria del pannello è mantenuta ai massimi livelli.


Tra le idropulitrici ideali per questo scopo, ci sono l’idropulitrice elettrica HPK-E MAXI, leggera e maneggevole, perfetta per la pulizia di impianti fotovoltaici a tetto o a terra con potenza fino a 50-60 kW, e l’idropulitrice Barrow HRK-E, potente e compatta, idonea per la pulizia di impianti fotovoltaici a tetto o a terra con potenza oltre i 100 kW.

Come verificare se un impianto di pannelli fotovoltaici sta funzionando correttamente?

Oltre alla pulizia regolare, è fondamentale verificare periodicamente se un impianto fotovoltaico sta funzionando correttamente. Un controllo periodico, infatti, permette di identificare eventuali cali di rendimento o anomalie tecniche che potrebbero compromettere la produzione energetica. Verificare l’efficienza del proprio impianto fotovoltaico è molto semplice: basta leggere i contatori, di cui ogni impianto fotovoltaico è dotato. 

Per prima cosa, bisogna leggere il contatore che misura la produzione per un periodo di almeno un mese e riportare i dati in una tabella. In questo modo sarà possibile stimare anche la produzione media giornaliera di energia elettrica. Per poter avere dei valori più precisi, è consigliabile eseguire una lettura annuale, con tanto di descrizione climatica dei giorni in cui si rilevano i dati.

Infine, è necessario controllare il secondo contatore, che misura l’energia non autoconsumata e immessa in rete.
 
La misurazione e l’annotazione giornaliera di tali dati è fondamentale, in quanto consente di creare uno storico, a cui poter far riferimento per verificare l’efficienza dell’impianto e la conseguente necessità di manutenzione e controlli.
La manutenzione, unita a una pulizia programmata, contribuisce a conservare nel tempo l’efficienza economica dei pannelli, con un potenziale aumento del rendimento energetico fino al 30%. Considerare la pulizia dei pannelli come un investimento a lungo termine permette di garantire una resa energetica costante e un ritorno economico significativo.

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